Press Release
Message from Ecumenical Patriarch Bartholomew
April 22, 2020
Remembering the fiftieth anniversary of World Earth Day, in these days of the world pandemic, which has put the entire planet “at rest”, must make us reflect on what we have promised and not kept during this half century. In the call that – for more than thirty years – the Ecumenical Patriarchate has been raising for the protection of Creation, with its infinite initiatives, our Brother Francis, Pope of Rome, has joined five years ago with the Encyclical “Laudato Si”. with which, in harmony, hand in hand as brothers and sisters, we cry out to the whole humanity to stop, to welcome the cry of pain that arises from wounded nature, from our common home, within which we have become tyrants and not peacemakers and its good bursars.
This blue planet, which is the home of every living being and not only of the humankind, has seen the arrogant ambition of man to work not for the well-being of all, but to satisfy only his own selfishness, forgetting justice, mutual love, help for the poorest and most unfortunate, mutual respect, the thirst for God’s presence.
And now, a very small and unknown virus, the coronavirus, has stopped us, with so much pain for those who suffer or have left us prematurely. The whole humanity has become aware of its fragility, of the importance of interpersonal relationships. For Christians this is a time of waiting, the darkest hour waiting for a new world, as only the Risen Christ can lead us from darkness to the Light that has never waned.
After this experience Humanity once
again will find itself at a crossroads. Will it bear good fruit? Will we be
able to cultivate our social relationships in a renewed way, will we know how
to be peaceful and respectful and love this house that God has given us to
keep? The time for words is over, now only works can begin. Nature, animals and
plants are in a “joyful rest” at this time. Only the human being is
shaken and disturbed. By finding harmony within us, by rediscovering ourselves
and giving back to each other, we will have the possibility to regain possession
of our life and to overcome this moment and to re-enter into a new relationship
with the Earth and with the whole cosmos, because everything is given to us by
God for good. The choice is all of us together.
Ricordare il Cinquantesimo della Giornata Mondiale della Terra, in questi giorni della pandemia mondiale, che ha messo l’intero pianeta “a riposo”, deve farci riflettere su quanto abbiamo promesso e non mantenuto durante questo mezzo secolo. Nel grido che – da oltre trent’anni – il Patriarcato Ecumenico eleva per la salvaguardia del Creato, con le sue infinite iniziative, si è unito cinque anni orsono anche il nostro Fratello Francesco, Papa di Roma con la Enciclica “Laudato Si” , con il quale, in sintonia, mano per mano come fratelli, gridiamo alla intera umanità di fermarsi, di accogliere il grido di dolore che sorge dalla natura ferita, da questa nostra casa comune, dentro la quale siamo divenuti tiranni e non operatori di pace e suoi buoni economi.
Questo pianeta azzurro, che è casa di ogni essere vivente e non solo dell’uomo, ha visto l’arrogante ambizione di quest’ultimo di operare non per il benessere di tutti, ma per soddisfare solamente gli egoismi propri, dimenticando la giustizia, l’amore vicendevole, l’aiuto verso i più poveri e sfortunati, il rispetto reciproco, la sete della presenza di Dio.
E ora, un piccolissimo e sconosciuto virus, il coronavirus, ci ha fermati, con tanto dolore per coloro che soffrono o prematuramente ci hanno lasciato. L’intera umanità si è accorta della sua fragilità, della importanza dei rapporti interpersonali. Per i Cristiani questo è un tempo di attesa, l’ora più buia nell’attesa di un mondo nuovo, come Cristo Risorto solamente ci potrà portare dal buio alla Luce che non ha mai tramonto.
L’umanità, ancora una volta si trova ad un bivio dopo questa esperienza. Saprà trarne buon frutto? Saremo capace di coltivare le nostre relazioni sociali in modo rinnovato, sapremo essere pacifici e rispettosi ed amare questa casa che Dio ci ha dato per custodirla? Il tempo delle parole è finito, ora possono solo iniziare le opere. La natura, animali e vegetali, sono in un “gioioso riposo” in questo periodo. Solo l’uomo è scosso e turbato. Trovando l’armonia dentro di noi, riscoprendoci e ridonandoci l’uno all’altro, avremo la possibilità di riappropriarci della nostra vita e di superare questo momento e rientrare in un rapporto nuovo con la Terra e con tutto il cosmo, perché ogni cosa ci è data da Dio per il bene. La scelta è di tutti noi assieme.